venerdì 15 gennaio 2016

signori e signore il freezer è ghiacciato

Benvenuti miei fedeli seguaci in un nuovo articolo del freezer che come al solito per mancanza di tempo e voglia e rimasto vuoto per quasi due mesi, o almeno così dice la regia.
Non posso però dire che in questo periodo non siano successi avvenimenti degni di nota, perché ne sono successi, ad esempio il freezer è finalmente entrato in funzione, e se non fosse per la gentile concessione di mamma foresta che ci lascia bruciare i suoi giovani pargoli, beh, a quest’ora sarei sepolto in una bara di ghiaccio stile fiaba Disney.
E invece no, sono ancora qui a parlare, e cosa sarà successo di importante se non Natale? Ah natale, i regali, l’albero, la neve; anzi no, la neve no. L’unico anno dalla guerra del golfo in cui il Natale ha l’erbetta verde che si vede dalla finestra e chi se lo becca? Io, chiaro e limpido. Ma non contenti una tempesta di vento che sembrava dovesse farci finire nel mondo di Oz ha pensato bene di tagliare i fili della corrente, così Natale è risultato anche buio e senza doccia; si, l’acqua arriva da una pompa elettrica, e al generatore per fare quelli bravi abbiamo attaccato l’albero di Natale (non scherzo, ma faceva luce).
Ma Natale è Natale, è stato bello lo stesso e, anche senza riscaldamento elettrico, i camini e il pigiama di Batman hanno combattuto l’ipotermia.
Pochi giorni dopo, la neve ha deciso di fare la grazia agli ski resort e mettersi in moto per benino. E via, aspettavo solo questo, con due stagionali e quei mini impianti che si ritrovano qua in ogni caso si riesce a sciare, è vero che si passa più tempo in seggiovia che sulle piste ma questo non è considerato un problema, come d’altra parte la barra di sicurezza delle seggiovie: non esiste, tanto che utilità ha? Come conseguenza dell’apertura degli impianti l’hdad mi ha insegnato la giocoleria sugli sci, non è nemmeno eccessivamente frustrante tolto il dover risalire la collina di forza ad ogni sbaglio, e così adesso, cioè un paio di settimane dopo, sciamo scambiando le clave da giocoleria, e io mi becco un pass gratis.
Inoltre la neve non decide di cadere pochi cm alla volta, nono, un giorno esci in felpa e prendi il bus come ogni mattina, la mattina dopo lo stesso bus deve mandare una squadra di pattuglia delle nevi con cani annessi per scavare e issarti a forza sul bus. Non è colpa mia se la strada qua è sterrata e spalare la neve non è la cosa più divertente al mondo.
Rimanendo in argomento (fino a che non ho aggiunto un paragrafo in mezzo era l’argomento precedente giuro, ma sono pigro per cambiare ndr) East Jordan ora ha un nuovo juggling club, e il presidente sarebbe il sottoscritto. Ma da grandi poteri derivano… no, non è vero, devo solo insegnare a chi vuole capirci qualcosa due giorni a settimana dopo scuola, questo non mi pesa e mi diverto decisamente. In più considerando che a scuola ormai ci si conosce tutti è assolutamente un bel modo di passare i pomeriggi. Addirittura verrà la televisione locale martedì prossimo. Sono una star, mica per altro dimentico il blog. Autografi solo a pagamento.

Ed infine, ultimo ma non ultimo, ho avuto la possibilità di volare in florida e visitare le Florida Keys. Le isolette più a sud degli stati uniti, tutte collegate da ponti e pieni di natura. Abbiamo visitato, mangiato e osservato. Siamo andati fino al punto più a sud degli Stati Uniti, solo 90 miglia da Cuba. Giocato a beach volley su una spiaggia deserta e guardato artisti di strada esibirsi al tramonto più famoso delle Keys. Fatto snorkeling su una barriera corallina che nemmeno sapevo esistesse, tra relitti bombardati e barracuda. Dormito in ristoranti con annessa piscina e riso perché hanno il coraggio di riscaldare piscine già calde per l’aria. Imparato parole nuove e assaggiato nuovi cibi. Osservato panorami e guidato sull'oceano. E dopo tre giorni intensi la strada per Miami stava già scorrendo veloce, la strada che alla fine ci avrebbe portato a Detroit e a casa. Ma ho realizzato, ho realizzato che fino a qualche mese fa Miami era una città in tv per i film di polizia, Detroit solo un nome di sottofondo per trasmissioni dopo pranzo o qualche cantante di successo. Ma ora ci sono dentro, ci sono stato, ci ho viaggiato e ho visto posti di cui non parlavo nemmeno e ho forse capito chi sono e dove sono. E una sensazione strana, ma mi piace.

2 commenti:

  1. Ciao Ema.
    L'"avventura" è quasi arrivata al termine!!
    Per quanto può contare sentirselo dire da una pseudo sconosciuta, volevo dirti che sono proprio orgogliosa di te!!
    Sei stato davvero un GRANDE!!
    A presto
    Zia Roberta

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  2. ma Kurt, pensavo che lo cazziassi per aver scritto poco...

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